domenica 31 gennaio 2016

LE PRÉCIEUX POUVOIR DES PIERRES - MAMAC NICE




LE PRÉCIEUX POUVOIR DES PIERRES
MAMAC Nice
Promenade des Arts, Place Yves Klein - Nice
30/1/2016 - 15/5/2016

Marina Abramovic, Michel Blazy, George Brecht, James Lee Byars, Pierre-Laurent Cassière, Marion Catusse, Marine Class, Hubert Duprat, Jean Dupuy, Paul Armand Gette, Isabelle Giovacchini, Guillaume Gouerou, Laurent Grasso, Alicja Kwade, Didier Mahieu, Aurélien Mauplot, Eric Michel, Damian Ortega, Eve Pietruschi, Emmanuel Régent, Evariste Richer, Jean-Philippe Roubaud, Bettina Samson, Valentin Souquet Le précieux pouvoir des pierres

Aujourd'hui force est de constater l'engouement des artistes actuels pour la minéralogie et plus spécifiquement pour le précieux pouvoir des pierres. L'exposition imbrique plusieurs temps restituant les différentes résonances et vibrations singulières que les artistes confèrent aux minéraux. Une première traversée invite à un voyage spirituel dans la relativité spatio-temporelle ouvrant sur l'imaginaire et la symbolique engendrés par les phénomènes occultes et les grands mystères de la nature. Puis, vient le temps de la collecte et de la représentation dans lequel le visiteur est transporté dans une sorte de cabinet minéralogique parsemé de simulacres et de vanités.
Shoes for Departure (1991) de Marina Abramović présente deux monolithes d'améthyste taillés en sabots invitant le visiteur à un voyage immobile au cœur du pouvoir des pierres. La sculpture élégante et minimale de marbre blanc Thin disk with hole (1994) de James Lee Byars se dresse face au spectateur et soulève des questions ontologiques. De l'autre côté du miroir, tel un passage, l'installation fluorescente d'Eric Michel, Fluorescences (2015), met en interaction monochromes et fluorites révélant, sous les effets de la lumière noire, un environnement où tout semble connecté sans passer par le filtre du langage. L'installation vidéo Psychokinesis (2008) et les tableaux à l'esthétique faussement médiévale ou renaissante de la série «Studies into the Past» de Laurent Grasso attestent du phénomène de la lévitation de la pierre par la pensée dans une temporalité en suspens. Les expérimentations scientifiques et photographiques du XIXème siècle nourrissent les œuvres de Bettina Samson et d'Isabelle Giovacchini basées sur la représentation des phénomènes occultes, entre apparition et disparition.
Dans un jeu de métaphores et de mythologies totalement démystifiées, Paul-Armand Gette associe des représentations de nus et sexes féminins à des roches volcaniques et phalliques en des sortes d'autels mystérieux intensifiant la charge érotique de ces installations qui semblent hors du temps. Masque à faire tomber la neige (2010) d'Evariste Richer rapproche un morceau de calcite naturel à la fonction rituelle du masque. Cinco anillos (2011) de Damián ORTEGA assemble des fragments de verre coloré, d'alliage (zamac), de câble métallique, de papier de verre et de tezontle, roche volcanique rouge utilisée dans le domaine de la construction au Mexique, en une sphère cosmique en fonctionnant comme un piège optique renvoyant à la magnétosphère et plus précisément aux anneaux d'Uranus. Dans cette évocation du micro et du macrocosme, l'œuvre Sol (2015) constitue une version recentrée à partir d'une simple boule de carton-pâte.
Michel Blazy crée ses propres agates et septarias à partir d'un simple rouleau de papier peint, gorgé d'eau et de colorant alimentaire. Ces Pierres qui sèchent (2015) évoluent ainsi au fil du temps, rejouant ainsi les effets de la cristallisation et rappelant que les pierres en apparence inertes demeurent en perpétuelle mutation et enregistrent, tel un sismographe, les pulsations de la planète. Lucy (2004-2006) d'Alicja Kwade représente un diamant noir à partir de charbon compressé et d'agent adhésif. Disposé sous cloche, la sculpture n'a rien à envier aux diamants les plus précieux.
Marine Class transforme une boîte à outils en une collection miniature et mobile de petits cailloux évoquant les pierres des lettrés chinois. Hubert Duprat assemble en un tas disposé au sol, plusieurs tonnes de magnétites, telle une sculpture minimaliste et conceptuelle. Ces pierres naturellement aimantées et taillées en cabochon dessinent un amas étrange oscillant entre l'amoncellement de bijoux scintillants et une concentration de diptères nécrophages, cette sculpture susurre à l'oreille du spectateur le précieux avertissement «Souviens-toi que tu vas mourir».

Image: Damian Ortega, Alma Mater, 2008. Matériaux divers. 235 x 230 x 230cm. Courtesy de l’artiste et de la galerie Kurimanzutto, Mexico City.

APPUNTAMENTO A LONDRA - TEATRO SACCO, SAVONA 30-31/1/2016




APPUNTAMENTO A LONDRA
di Mario Vargas Llosa
regia di Jean-Pierre Lozano
con Carlo Astengo e Paola Miriam Polo
Teatro Sacco
Via Quarda Superiore - Savona
domenica 31 gennaio, ore 16.30

Londra. Qualcuno bussa alla porta della camera d'albergo di un uomo d'affari peruviano. È Raquel, che dice di essere la sorella di un suo vecchio amico. I due iniziano a parlare, ma a poco a poco i colpi di scena si susseguono e l'identità della donna si fa sempre più ambigua, sfuggente, inquietante, fantasmatica. La realtà sembra intrecciarsi alle invenzioni mentali, ai desideri, ai sensi di colpa.

Il lavoro teatrale di Vargas Llosa è una pièce sul mistero dell'amicizia, su come ognuno costruisce la propria identità e sui rituali e i malefici della sessualità nella vita segreta delle persone.

sabato 30 gennaio 2016

BALLETTO DI MILANO: ANNA KARENINA - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 30/1/2016




BALLETTO DI MILANO
ANNA KARENINA
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
sabato 30 gennaio 2016

Il Balletto di Milano al Teatro Chiabrera con Anna Karenina liberamente ispirato all'omonimo romanzo di Lev Tolstoj libretto originale e coreografie di Teet Kask. Su musiche di Pëtr I. ÄŒajkovskij

Anna Karenina è sicuramente una delle più grandi storie d'amore mai scritte, il tratteggio, secondo Tolstoj, delle verità sull'amore nella storia appassionata di due donne, Anna e Kitty, nell'intreccio della vicenda con gli altri protagonisti, Vronskij, Levin e Karenin. Nonostante siano decine gli adattamenti del romanzo per il cinema e la televisione, per il teatro e il balletto, il coreografo estone Teet Kask approfondisce aspetti spesso trascurati della figura di Anna per restituire un affresco della vicenda assolutamente personale.

mercoledì 27 gennaio 2016

MARCO PAOLINI: BALLATA DI UOMINI E CANI - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 28/1/2016




MARCO PAOLINI
BALLATA DI UOMINI E CANI
Teatro Chiabrera
Piazza Armando Diaz 4 - Savona
giovedì 28 gennaio 2016, ore 21,00

Musiche originali composte ed eseguite da Lorenzo Monguzzi, chitarra e voce con Angelo Baselli, clarinetto e Gianluca Casadei fisarmonica.

“Ballata di uomini e cani” è un tributo a Jack London. A lui devo una parte del mio immaginario di ragazzo, ma Jack non è uno scrittore per ragazzi, la definizione gli sta stretta. È un testimone di parte, si schiera, si compromette, quello che fa entra in contraddittorio con quello che pensa. È facile usarlo per sostenere un punto di vista, ma anche il suo contrario: “Zanna Bianca” e “Il richiamo della foresta” sono antitetici. La sua vita è fatta di periodi che hanno un inizio e una fine e non si ripetono più. Lo scrittore parte da quei periodi per inventare storie credibili dove l’invenzione affonda nell’esperienza, ma la supera. La produzione letteraria è enorme, e ancor più lo è pensando a quanto poco sia durata la sua vita. Sono partito da alcuni racconti del grande Nord, ho cominciato questo spettacolo raccontando le storie nei boschi, nei rifugi alpini, nei ghiacciai. Ho via via aggiunto delle ballate musicate e cantate da Lorenzo Monguzzi. Ma l’antologia di racconti è stata solo il punto di partenza per costruire storie andando a scuola dallo scrittore. So che le sue frasi non si possono “parlare” semplicemente, che bisogna reinventarne un ritmo orale, farne repertorio per una drammaturgia. “Ballata di uomini e cani” è composto di tre racconti della durata di circa mezzora ciascuno. Tra le traduzioni che ho letto preferisco quella di Davide Sapienza. I racconti che ho trascritto oralmente sono “Macchia”, “Bastardo” e “Preparare un fuoco” e in tutti e tre uomini e cani sono coprotagonisti. Lo spettacolo ha la forma di un canzoniere teatrale con brani tratti da opere e racconti di Jack London e con musiche e canzoni ad essi ispirate che non svolgono funzione di accompagnamento, ma di narrazione alternandosi e dialogando con la forma orale.” (Marco Paolini)

martedì 26 gennaio 2016

GIACOMO REVELLI: CONFINI SENZA FRONTIERE - LIBRERIA UBIK, SAVONA 27/1/2016




GIACOMO REVELLI
CONFINI SENZA FRONTIERE
presentazione del volume edito da Ultima spiaggia
Libreria Ubik
corso Italia 116 - Savona
mercoledì 27 gennaio 2016, ore 18

Introduce Renata Barberis.

Durante il fascismo venivano condannati al confino dissidenti di ogni tipo. Comunisti, anarchici, repubblicani, reduci dalla guerra di Spagna ma anche delinquenti comuni erano mandati in piccole isole o località sperdute del Sud Italia. Esiliati, fisicamente e socialmente messi ai margini per paura delle loro idee. Proprio come accadde a Ventotene, minuscolo scoglio abbandonato nel blu del mar Tirreno, dove alla caduta di Mussolini i confinati erano più di ottocento, e tra essi molti di coloro che diverranno i padri della futura Italia repubblicana.
È lì che nel 1939 viene inviato Amedeo Dalmasso, giovane giornalista di belle speranze della Gazzetta del Popolo, per scrivere alcuni articoli su quella che il regime andava propagandando come la villeggiatura riservata agli oppositori politici. Ma, una volta sull'isola, dovrà fare i conti con una realtà ben diversa, vivendo sulla propria pelle la pena di chi lì ingiustamente veniva privato della libertà. Al punto da non poter più tacere e iniziare a raccontarlo.

lunedì 25 gennaio 2016

AL DI QUA DEL MARE - DE FERRARI 2015




AL DI QUA DEL MARE
Migranti e accoglienza in Liguria
a cura di Donatella Alfonso, Giulia Destefanis, Valentina Evelli e Erica Manna
De Ferrari (16/12/2015)
Collana: Oblò

A Ventimiglia il primo gruppo si è fermato sulla scogliera dei Balzi Rossi l'11 giugno, e da lì gli ultimi irriducibili se ne sono andati - almeno per ora - solo nei primi giorni di ottobre. Senza aver potuto varcare quella frontiera che li ha respinti. Ma al di qua del confine, in Liguria, oltre 1200 migranti, provenienti da diversi stati di Africa e Asia, da guerre e carestie ma anche semplicemente in cerca di un vero futuro, in sei mesi hanno trovato una prima accoglienza: non è stato facile, perché mancavano - e tuttora in gran parte mancano - strumenti precisi e soprattutto fondi per garantire loro un alloggio e possibilmente un lavoro. Il mondo della solidarietà ha fatto sforzi e inventato soluzioni, i comuni, piccoli e grandi, hanno cercato strutture e idee: ma resta comunque tutta da decidere una strategia politica perché non siano i singoli soggetti. pubblici o privati che siano, a dover affrontare un'emergenza che, come ha detto l'Onu. segnerà i prossimi vent'anni. Questo libro racconta le esperienze, le storie - e anche i conflitti - portati in Liguria dall'arrivo dei profughi; una regione che si è dimostrata contemporaneamente terra di confine e scontro europeo con il caso Ventimiglia; e luogo di accoglienza ma anche di dibattito su un'emergenza che non deve più essere tale.

domenica 24 gennaio 2016

WWW.ROBERTOANFOSSI.IT




WWW.ROBERTOANFOSSI.IT
nuovo sito web dell'artista

Roberto Anfossi (Sanremo, 3 novembre 1950) è un pittore, scultore e ceramista italiano.
Trascorre l'infanzia a Taggia, per trasferirsi poi a Sanremo a metà degli anni sessanta, dove vive con la famiglia ed esercita tuttora la sua attività artistica. È diplomato al liceo artistico savonese, e successivamente all'Accademia ligustica di Belle Arti di Genova.
Noto per le atmosfere a volte cupe ed inquietanti delle sue opere, e per i riferimenti simbolici in esse contenute, mescola continuamente Eros e Thanatos in una visione drammatica ed onirica della realtà. I suoi lavori sono spesso popolati di riferimenti religiosi, suore, sacerdoti, ex voto, bimbi e partorienti così come letti d'ospedale e metafore della malattia. Afferma di essersi formato artisticamente ispirandosi a El Greco, Rembrandt, Chaim Soutine, Willy Varlin ed altri ancora. Le sue opere possono ricordare nei soggetti i quadri di Dino Buzzati e nei cromatismi le opere di Emanuele Luzzati. 

(da Wikipedia) 

sabato 23 gennaio 2016

MIMMO LOMBEZZI: FIGHT CLUB - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA




MIMMO LOMBEZZI
FIGHT CLUB
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta 32 - Albissola Marina
23/1/216 - 7/2/2016

Si è inaugurata sabato 23 gennaio 2016 presso il Circolo degli Artisti la mostra personale di MIMMO LOMBEZZI.

Mimmo Lombezzi, giornalista, scrittore, autore e conduttore di programmi televisivi, nonché vignettista, caricaturista, dopo alcuni anni, torna al Circolo degli Artisti per presentare le sue più recenti opere quali sculture, incisioni e disegni.

La mostra si protrarrà fino al 7 febbraio 2016 con apertuta giovedì e venerdì dalle 16 alle 19. Sabato e domenica anche dalle 10 alle 12.

MARCOVALDO - SPAZIO VUOTO, IMPERIA 23-24/1/2016




MARCOVALDO
Spazio Vuoto
via Bonfante 37 - Imperia
23-24 gennaio 2016, ore 17,30

Anche quest'anno tornano a far visita a Lo Spazio Vuoto i personaggi di Marcovaldo. Marcovaldo, i sui sei figli (Michelino, Pietruccio, Filippetto, Paolino, Isolina, Teresa), la moglie Domitilla, i funghi, lo spazzino Amadigi, la vespa, il Signor Rizieri e tanti altri strampalati amici.
Uno spettacolo per "bambini" dai 3 ai 90 anni...

giovedì 21 gennaio 2016

DANILO REA: SOMETHING IN YOUR WAY - SPAZIO VUOTO, IMPERIA 22/1/2016




DANILO REA
SOMETHING IN YOUR WAY
Spazio Vuoto
via Bonfante 37 - Imperia
venerdì 22 gennaio 2016, ore 21,00

Venerdì 22 gennaio si esibirà allo Spazio Vuoto, in piano solo, il grande Danilo Rea, da decenni uno dei pianisti italiani più affermati sul suolo nazionale ed internazionale.
Lo spettacolo, dal nome “Something in our way”, si propone di rileggere le migliori pagine del repertorio di Beatles e Rolling stones.
Rea non è nuovo a queste operazioni di allargamento del repertorio jazz sia nell'approccio solitario (da ricordare il suo impegno sui brani di De André) che col ventennale progetto Doctor 3 che ingloba nei suoi concerti ogni suggestione dal jazz alla musica pop. Il tutto, come suggerisce il titolo, alla propria maniera.

mercoledì 20 gennaio 2016

ALFABETO CAMALLO - LIBRERIA UBIK, SAVONA 21/1/2016




ALFABETO CAMALLO. NOI ERAVAMO TUTTO
proiezione del documentario a cura del Laboratorio Audiovisivi Buster Keaton
Libreria Ubik
corso Italia 116R. - Savona
giovedì 21 Gennaio 2016, ore 18,00

Proiezione del documentario Alfabeto Camallo. Noi eravamo tutto. La storia del camalli del porto di Savona. A seguire dibattito. A cura del laboratorio audiovisivi Buster Keaton, dell’associazione culturale Geronimo Carbonò e di Gargagnàn film.

Il porto rappresenta la porta di accesso della città al Mediterraneo, e i camalli sono i custodi dei suoi segreti. Attraverso le voci di decine di testimoni, di immagini, filmati di archivio e di riprese girate si è potuto entrare nel cuore del porto di Savona, scoprendo un ambiente di lavoro e di vita che resta generalmente celato ai più, oltre i confini della dogana portuale.
Alfabeto Camallo (terzo documentario dopo L'Età del Ferro e Memoria Fossile), chiude idealmente la serie documentaria iniziata a partire dalla raccolta di testimonianze orali La Fabbrica e la Città Porto: oltre 150 anni di storia savonese attraverso le voci di chi ha vissuto e studiato la Fabbrica dell'Ilva e la Compagnia Portuale Pippo Rebagliati.
L'Ilva e il porto sono stati senza dubbio i luoghi principali del lavoro di massa della città di Savona nel '900, centri di gravità di un territorio per oltre un secolo. Inevitabilmente, sono due luoghi che ci permettono di evidenziare la personalità e il carattere di questa città, che da essi è stata fortemente segnata. In positivo e in negativo, nella buona e nella cattiva sorte.

LA GRANDE TERRA - LIBRERIA UBIK, SAVONA 20/1/2016




LA GRANDE TERRA
Libreria Ubik
corso Italia 116R - Savona
mercoledì 20 gennaio 2016, ore 18,00

Performance video-teatrale con letture e immagini sulla Prima Guerra Mondiale, in occasione del centenario. Con Alessandro Gimelli, fotografo, e Luca Berto, giornalista.
Introducono Giovanna Ferro, psicologa, e Mr Rock e Alfa.

La performance video teatrale si snoda in tre parti: l’attesa della partenza, la vita in trincea, il ritorno a casa: “Da un punto di vista puramente temporale la guerra è una parentesi – continua il fotografo Alessandro Gimelli – Una ‘parentesi’ che in questi uomini che l’hanno combattuta è durata tutta la vita. Noi abbiamo cercato di mostrarne i suoi effetti devastanti e perenni.
  

martedì 19 gennaio 2016

ALWIN BERGER: FLORULA MORTOLENSIS




ALWIN BERGER
FLORULA MORTOLENSIS
An enumeration of the plants growing wild at La Mortola
Ventimiglia,Billi,1905

Alwin Berger (Möschlitz, 28 agosto 1871 – Stoccarda, 21 aprile 1931) è stato un botanico tedesco, noto soprattutto per il suo contributo alla nomenclatura delle piante succulente, in particolare agavi e cactus.
Nato in Germania, lavorò ai giardini botanici di Dresda e Francoforte sul Meno. Dal 1897 al 1914 fu curatore dei Giardini botanici Hanbury, creati da Sir Thomas Hanbury a La Mortola, presso Ventimiglia, vicino al confine con la Francia.
Dopo aver lavorato in Germania dal 1914 al 1919, studiò per tre anni negli Stati Uniti d'America, prima di trascorrere i suoi ultimi anni come direttore del dipartimento di botanica del museo di Storia naturale di Stoccarda
La sua opera principale, Le agavi, pubblicata nel 1915, descrive 274 specie di questa famiglia, divise in tre generi: Littaea, Euagave e Manfreda. Propose anche un nuovo genere di cactus, Roseocactus, nel 1925.
I generi Bergerocactus (fam. Cactaceae) e Bergeranthus (fam. Mesembryanthemaceae) sono così denominati in suo onore.

domenica 17 gennaio 2016

ADDIO BALESTRINI IL GALLERISTA CUSTODE DEL TESORO DI AGENORE FABBRI




ADDIO BALESTRINI
Il gallerista custode del tesoro di Agenore Fabbri 
di Giovanni Vaccaro
Il Secolo XIX, 17 gennaio 2016


sabato 16 gennaio 2016

FRANCO BALESTRINI




FRANCO BALESTRINI

É scomparso nella notte fra il 15 e il 16 gennaio Franco Balestrini, storico animatore culturale, fondatore ad Albissola Marina del Centro d'Arte e Cultura che porta il suo nome, appassionato collezionista.
Giovanissimo partigiano, con il nome non poco significativo di Napoleone, ferito in uno scontro con i tedeschi a Savona, nella valletta dove ora sorge la chiesa di Via Mignone, ebbe - completati gli studi - una lunga carriera di funzionario comunale.
Autodidatta (felicemente autodidatta) in poesia prima e quindi in arte, ha iniziato l'attività espositiva nel 1979, con una mostra di Carlos Carlé.
Amico degli artisti, di Agenore Fabbri (del quale ha raccolto in una sala a lui dedicata una importante collezione di sculture e dipinti) come di tanti altri, liguri, italiani e stranieri, ha allestito nel suo spazio duecentodue mostre, da Schifano a Rotella, da Lam ad Atanasio Soldati, da Bice Lazzari a Piero Simondo.
Ultima, l'estate scorsa, quando già soffriva della malattia che gli è stata fatale, la grande installazione di Eduard Habicher, curata da Riccardo Zelatore, che per molti anni lo ha affiancato nella sua avventura.
Nella nota, scrupolosamente redatta a mano, della sua attività è rimasta vuota la casella che riservava all'esposizione duecentotre.
Trasformata in omaggio postumo, ne occuperà idealmente la posizione la mostra - da lui fortemente voluta - della sua collezione di opere di Piergiorgio Colombara, frutto di un rapporto nato nei primi anni '80 e protratto sino alla sua scomparsa, mostra che si aprirà il 18 marzo prossimo nell'Oratorio de' Disciplinanti di Finalborgo.

Immagine: Franco Balestrini con Wifredo Lam, 1981.

venerdì 15 gennaio 2016

GIUSEPPE PALMERO: CIÒ CHE RESTA DEL SISTEMA DIFENSIVO URBANO DI UNA CITTÀ CAPOLUOGO SUL MAR LIGURE - BIBLIOTECA APROSIANA, VENTIMIGLIA 16/1/2015




GIUSEPPE PALMERO
CIÒ CHE RESTA DEL SISTEMA DIFENSIVO URBANO DI UNA CITTÀ CAPOLUOGO SUL MAR LIGURE
Ventimiglia, secc. XII – XIV
Civica Biblioteca Aprosiana
piazza E. e M. Bassi 1 (ex via Cavour 61) - Ventimiglia
sabato 16 gennaio 2016, ore 17,00

"Sabato 16 gennaio alle h. 17, presso la Civica Biblioteca Aprosiana, si svolgerà un evento patrocinato dalla Città di Ventimiglia.
Il prof. Giuseppe Palmero spiegherà al pubblico presente, con l’ausilio di decine di immagini, “Ciò che resta del sistema difensivo urbano di una città capoluogo sul Mar Ligure (Ventimiglia, secc. XII – XIV)”.
In quell’intervento, con l’intento di voler individuare alcuni utili parametri per una prima 'valutazione sintetica a vista', verrà illustrato un percorso ricognitivo a partire dal punto più esterno del circuito fortificato (ad ovest), per giungere all’ambito urbano e, successivamente, all’area della limitrofa 'Colla Sgarba' (a est della città), per chiudere poi con una serie di riflessioni sulle tecniche e i materiali impiegati, scaturite dall’osservazione archeologica dell’elevato. - spiegano gli organizzatori - Grazie all’analisi svolta verrà distinguendosi un’impronta che permetterà di identificare i cantieri 'genovesi', per via di un uso massiccio della puddinga, lavorata con maggiore regolarità. Un processo costruttivo che in zona non riguarderà solo l’ambito difensivo, ma che è facilmente individuabile anche in scelte cantieristiche relative all’edilizia privata".
La conferenza sarà preceduta da un’introduzione del prof Philippe Pergola che, pur nella sua essenzialità, presenterà il volume “Fortifications médiévales et modernes des villes méditerranéennes”, pubblicato il mese scorso in Francia, in cui trova spazio appunto lo studio di Palmero, in mezzo ad altri saggi riguardanti diverse aree marittime Mediterraneo in quella fase storica.

CERAMICA: FONDAZIONE DI UN NUOVO STILE - CAMERA DI COMMERCIO, SAVONA 16/1/2016




CERAMICA - FONDAZIONE DI UN NUOVO STILE
Il futuro della produzione ceramica fra artigianato, arte & design
Camera di Commercio
via Quarda Superiore 16 - Savona
sabato 16 gennaio 2016, ore 10,00

ore 10,00 Saluto del Presidente della CCIAA di Savona - Dr. Luciano Pasquale
ore 10,15 La Rete Made in Albisola - Tullio Mazzotti
ore 10,30 La Libera Repubblica delle Arti : Albisola - Gianni Celano Giannici
ore 10,45 Fondazione di un nuovo stile - Rolando Giovannini
ore 11,00 Il mercato attuale - Riccardo Zelatore
ore 11,15 Dibattito

Moderatore Mino Puppo

La Fondazione Giuseppe Mazzotti 1903, con il patrocinio della Camera di Commercio di Savona, in collaborazione con Rete Made in Albisola, Comitato di Rigore Artistico, Arte DOC organizza un convegno tavola rotonda per il rilancio della CERAMICA di ALBISOLA analizzando i possibili sviluppi produttivi fra ARTIGIANATO - ARTE - DESIGN per la fondazione di un nuovo stile.

giovedì 14 gennaio 2016

LA PRIMA CENA - LO SPAZIO VUOTO, IMPERIA 15/1/2016




LA PRIMA CENA
di Michele Santeramo
con Mauro Barbiero, Silvia Benvenuto, Anna Dimaggio, Matias Endrek, Alberto Ierardi e Silvia Rubes
Scenografie Federico Biancalani
Tecnica Angelo Italiano
Regia Michele Sinisi
Lo Spazio Vuoto
via Silvio Bonfante 37 - Imperia
venerdì 15 gennaio 2016, ore 21,15

Si tratta dell’incontro tra due fratelli e una sorella un mese dopo il funerale del padre per conoscere l’eredità. Avviene nella casa in cui il genitore ha vissuto sino agli ultimi giorni di vita. Arrivando in compagnia delle proprie mogli e mariti per condividere la scoperta, i figli verranno a conoscenza di un’eredità fatta di storie personali mai condivise, ora troppo ingombranti.
La consuetudine ad aspettare momenti migliori per tirare tutto fuori li ha logorati e ora, nella casa, si riprendono il resto: le confessioni intime, i desideri non espressi e il coraggio scomparso. L’unica possibilità che resterà loro sarà quella della fortuna che il padre sembra abbia voluto lasciare come ultima possibilità di riscatto in un presente in cui fuori fa eco la guerra, quella di cui ogni giorno sentiamo vicino l’inizio. Tre coppie che sembrano per la prima volta ballare al buio in una cena di primi ricordi.
Da commedia nera alla Eduardo si trasforma in un livido thriller familiare.

mercoledì 13 gennaio 2016

LE CORBUSIER: LE JEU DU DESSIN - MUSÉE PICASSO, ANTIBES




LE CORBUSIER
LE JEU DU DESSIN
Musée Picasso
Chateau Grimaldi
place du Chateau - Antibes
14/11/2015 - 24/1/2016

En regard de son activité d’architecte et de ses travaux de théoricien, d’homme de lettres et de peintre, la production graphique de Le Corbusier est demeurée plutôt secrète. Or, la valeur esthétique, historique et scientifique de ce corpus, la variété des thèmes, des techniques et des langages stylistiques explorés en font un ensemble d’une richesse exceptionnelle dans l’histoire de l’art du xxe siècle.
L’exposition dévoile, au fil des périodes de l’œuvre – qui s’étend sur six décennies – une production particulièrement foisonnante et diversifiée.
La section d’introduction faisant référence aux voyages initiatiques de l’architecte, présente une série d’aquarelles faites au fil des étapes déterminantes de ses périples.
La deuxième section montre le dessin comme outil d’élaboration d’un langage esthétique, le Purisme, avec la mise au point d’une méthode sérielle et l’exploitation quasi exclusive du crayon graphite, au trait rigoureux et incisif.
La troisième section illustre le renouvellement radical d’une esthétique, dans des compositions où les formes organiques (coquillage, racine, os, écorce…) font intrusion dans des natures mortes aux objets distordus où l’artiste explore le rapport dialectique du dessin et de la couleur.
Une quatrième section est consacrée au thème féminin, majeur dans l’œuvre et décliné en de multiples études où sont exploitées nombre techniques (pointe d’argent, crayon de couleur, pastel, craie grasse, gouache, encre de couleur…), pour traduire les formes généreuses de nus sculpturaux.
Dans la cinquième section est esquissée la notion de synthèse des arts, chère à Le Corbusier, par des dessins inspirant peintures, lithographies, projets de sculptures, de tapisseries, avec notamment les compositions des années cinquante où l’artiste s’autorise à évoquer des sujets picassiens. Enfin, une section conclusive aborde les thèmes hédonistes de la dernière décennie (la rêverie, le farniente, l’amour, la musique, la villégiature à Cap Martin…).
Cette exposition est organisée par le musée Picasso, Antibes, avec le soutien de la Fondation Le Corbusier, et en partenariat avec le Kunstmuseum Pablo Picasso, Münster, où elle sera présentée du 12 février 2016 au 24 avril 2016.
Conseiller scientifique : Danièle Pauly

martedì 12 gennaio 2016

QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 12-14/1/2016




Fondazione Teatro di Napoli
DANIELE RUSSO/ELISABETTA VALGOI
QUALCUNO VOLÒ SUL NIDO DEL CUCULO
di Dale Wasserman
dall’omonimo romanzo di Ken Kesey
versione italiana di Giovanni Lombardo Radice
adattamento di Maurizio De Giovanni
con Mauro Marino, Marco Cavicchioli, Giacomo Rosselli, Alfredo Angelici, Giulio Federico Janni, Daniele Marino, Antimo Casertano, Gilberto Gliozzi, Gabriele Granito, Giulia Merelli
regia di Alessandro Gassmann Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
12-14 gennaio 2016

In scena il capolavoro tratto dal romanzo di Ken Kesey nell'adattamento scenico di Dale Wasserman; con Daniele Russo e Elisabetta Valgoi per la regia di Alessandro Gassman.

“Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy, uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera, la vita dei pazienti di un manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato.
Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell'omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson ed entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l'ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell'Ospedale Psichiatrico di Aversa. Alessandro Gassmann ha ideato un allestimento personalissimo, elegante e contemporaneo e diretto un cast eccezionale. Il risultato è uno spettacolo appassionato, commovente e divertente, imperdibile, per la sua estetica dirompente e per la sua forte carica emotiva e sociale.
“La malattia, la diversità, la coercizione, la privazione della libertà sono temi che da sempre mi coinvolgono e che amo portare in scena con i miei spettacoli. Temi tutti straordinariamente presenti in "Qualcuno volò sul nido del cuculo".
Tutto ha inizio con l'arrivo di un nuovo paziente che deve essere "studiato" per determinare se la sua malattia mentale sia reale o simulata. La sua spavalderia, la sua irriverenza e il suo spirito di ribellione verso le regole che disciplinano rigidamente la vita dei degenti, porterà scompiglio e disordine, ma, allo stesso tempo, la sua travolgente carica di umanità contagerà gli altri pazienti e cercherà di risvegliare in loro il diritto di esprimere liberamente le loro emozioni e i loro desideri.
Dario (il mio McMurphy) è un ribelle anticonformista che comprende subito la condizione alla quale sono sottoposti i suoi compagni di ospedale, creature vulnerabili, passive e inerti. Da quel momento si renderà paladino di una battaglia nei confronti di un sistema repressivo, ingiusto, dannoso e crudele, affrontando così anche un suo percorso interiore che si concluderà tragicamente, ma riscatterà una vita fino ad allora sregolata e inconcludente. E, attraverso di lui, i pazienti riusciranno ad individuare qualcosa che continua ad esser loro negato: la speranza di essere compresi, di poter assumere il controllo della propria vita, la speranza di essere liberi.
Un testo che è una lezione d’impegno civile, uno spietato atto di accusa contro i metodi di costrizione e imposizione adottati all’interno dei manicomi ma anche, e soprattutto, una straordinaria metafora sul rapporto tra individuo e Potere costituito, sui meccanismi repressivi della società, sul condizionamento dell'uomo da parte di altri uomini. Un grido di denuncia che scuote le coscienze e che fa riflettere. Come sempre lavorerò sui complessi rapporti psicologici tra i vari personaggi, immergendoli in uno spazio scenico realistico e asettico.
In questo caso, le videografie, che spesso utilizzo nei miei spettacoli, mi permetteranno di tradurre in immagini i sogni e le allucinazioni dei cosiddetti "diversi". L'obiettivo che mi pongo è, come sempre, quello di riuscire a far emozionare un pubblico di ogni età, soprattutto i più giovani che forse non conoscono quest’opera che è un vero e proprio inno alla libertà”.
(Alessandro Gassmann)

lunedì 11 gennaio 2016

MA | ANNA TOMASZEWSKI ET SIMON NICOLAS - GALERIE DE LA MARINE, NICE




MA | ANNA TOMASZEWSKI ET SIMON NICOLAS
Galerie de la Marine
59 quai des Etats Unis - Nice
31/10/2015 - 17/1/2016

L’exposition des lauréats du Prix de la Jeune Création Ville de Nice / Venet Foundation constitue chaque année depuis 6 ans un rendez-vous artistique incontournable pour la jeune création formée à Nice à l’ENSA de la Villa Arson. Elle invite le public à découvrir les univers, les recherches et les travaux des deux artistes primés à l’issue de leur cursus.

Anna Tomaszewski et Simon Nicolas, lauréats en 2014 vont confronter leur travail aux regards du public dans une exposition pensée et produite pendant leur année de résidence.
La rencontre des deux artistes s’articule autour de la sculpture et de la question de l’espace-temps, le MA. Alors que le travail de Simon Nicolas est centré sur le son, les recherches d’Anna sont orientées vers des matériaux plus organiques, l’un et l’autre jouant avec l’espace de la galerie pour nous donner à voir et à entendre de nouvelles perceptions qui perturbent le réel.
Simon Nicolas montre une unique pièce sonore qui traverse, par un câble en tension, la galerie dans toute sa longueur.
Anna Tomaszewski révèle en « l’abstractisant », la spatialité du lieu, les deux artistes se retrouvant dans le désir commun de créer de nouveaux environnements.
Dans cette exposition, les deux artistes se sont retrouvés, avec des pratiques différentes, dans leur désir commun de faire sentir le vide pour donner de la force aux formes qu’ils créent et générer de nouveaux territoires

EDWARD LEAR (LONDRA 1812 - SANREMO 1888)




EDWARD LEAR
(Londra 1812 - Sanremo 1888)

sabato 9 gennaio 2016

SIMONE POGGI - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA




SIMONE POGGI
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta 32 - Albissola Marina
9/1/2016 - 17/1/2016

Sabato 9 gennaio inaugurazione della stagione 2016 con la personale del vincitore del concorso "Un mare di matite" nell'ambito di Albissola Comics 2015, SIMONE POGGI.
Una immersione nel mondo del fumetto e del disegno digitale per offrirci opportunità nuove ed esperienze legate al nostro tempo e a quello futuro.

venerdì 8 gennaio 2016

ORESTE ROSSI: INCONTRI - GULLI ATELIER, SAVONA




ORESTE ROSSI
INCONTRI
Atelier Gulli
corso Italia 201R - Savona
9/1/2016 - 31/1/2016

Non è frequente incontrare Oreste Rossi. Gli appuntamenti con la sua opera sono sempre molto ponderati, motivati, anche un poco “sofferti” perché la sua persona schiva non ama gettarsi superficialmente tra il pubblico, proprio per il grande rispetto verso quel pubblico con il quale - è un dato di fatto - le sue pagine pittoriche e grafiche riescono a stabilire un sincero rapporto di confidenza.
Il punto di forza di Oreste Edgardo Rossi è “lo stile Rossi” netto, persuasivo. Inconfondibile. La sua facilità d’espressione è sostanziata da una applicazione continua e concentrata, mai inquinata da atteggiamenti volubili o da imprese superficiali.
E’ chiaro che disegnare diventa per Oreste E. Rossi il modo di stabilire un dialogo intenso e articolato con ciò che osserva, per immettere dentro una forma racchiusa nei segni l’estensione della sua capacità percettiva. Intuire, percepire, afferrare, assorbire, ridefinire prima di disegnare: è il talento di Oreste Rossi Certamente un talento naturale che occorre possedere, per poterlo affinare anche in piena autonomia, da autodidatta. Inizialmente a guidare la mano di Oreste Rossi è stato l’istinto, la pura gioia di disegnare che diventerà, stagione dopo stagione, sapienza del segno. Senza mai affievolire la freschezza dell’entusiasmo.
Gli oggetti, i volti, le figure hanno, nella potenza della linea, un comune denominatore che l’artista applica anche ad un altro campo d’indagine: la composizione.
Le composizioni di Oreste E. Rossi sono un mistero di incontri casuali che originano perfetti rapporti tra volumi, dove l’artista mette in campo il catalogo della sua memoria, sicché, in primo piano sul quadro ci può stare una scarpa, ma non una qualunque, proprio quella “scarpaccia” da contadino presa dall’album della sua infanzia vissuta nel paese di Cartosio. Così come si può intravedere un gancio salvato dalle macerie dell’Ilva di Savona dove l’autore ha lavorato con le mansioni di disegnatore meccanico.
Il punto di partenza è sempre la percezione di luci e ombre, l’intercettazione di pieni e vuoti che porta l’artista ad assemblare dentro l’ossimoro di “caos ordinato” oggetti, figure, elementi naturalistici.
Nella visione dell’insieme, il bizzarro, talvolta caotico, accostamento di forme non risulta affatto concitato, ma si deposita sulla superficie della tela con sapiente equilibrio. Significa che l’artista governa lo spazio della tela con lucidità.
Imprime all’opera la sua regia. Arriva a formulare, collegando dettagli, una struttura narrativa che non si impone contenuti predefiniti, ma li trova nel suo divenire. Si tratta di composizioni che non richiedono una lettura: vanno esplorate.
L’artista mette alla prova l’occhio di chi si trova davanti al quadro perché lo sguardo del pubblico non può limitarsi a scorrere l’opera, deve entrare dentro la composizione, catturare i suggerimenti, seguire le tracce, gli indizi per intuire una trama. E lasciarsi cogliere dal fascino di un racconto in flashback.

- Maria Teresa Castellana

giovedì 7 gennaio 2016

ITALO CALVINO: GLI ANNI DELLE CANZONI - BETELGEUSE 2015




ITALO CALVINO
GLI ANNI DELLE CANZONI
a cura di Enrico De Angelis
Betelgeuse (10 dicembre 2015)
Collana: Andromeda

Un omaggio a Italo Calvino, in occasione del trentesimo anniversario della sua scomparsa (Siena, 19 settembre 1985); una inedita rivisitazione di una tra le più particolari e meno conosciute opere della sua produzione artistica. Il volume contiene i testi delle otto canzoni scritte dal grande autore, presentati e commentati dal giornalista e scrittore Enrico de Angelis, uno dei più autorevoli esperti di musica d’autore italiana, con la collaborazione di Paola Azzolini, giornalista e critico letterario, Annalisa Piubello, filologa, e un prezioso CD con le otto canzoni magistralmente interpretate dalla passionaria della canzone italiana Grazia De Marchi.
  

martedì 5 gennaio 2016

GIACOMO COSTA: TIMESCAPE - PALAZZO DEL PARCO, DIANO MARINA




GIACOMO COSTA
TIMESCAPE
Palazzo del Parco - Sala mostre Rodolfo Falchi
Corso Garibaldi 60 - Diano Marina
12/12/2015 – 16/1/2016

A cura di Civiero Art Gallery
Catalogo con testo critico di Emanuele Beluffi

L’Assessorato per i Beni e le Attività Culturali del Comune di Diano Marina è lieto di presentare, al Palazzo del Parco di Diano Marina, l’artista fiorentino Giacomo Costa.
Il termine inglese “Timescape” sta ad indicare una correlazione tra il tempo (time) e il paesaggio (landscape). Il paesaggio è il linguaggio di cui l’artista si serve per rivelarci gli effetti prodotti nel tempo dal genere umano.
Il suo “mondo del futuro” penetra profondamente in noi suscitando emozioni e riflessioni, le sue opere possiedono una calma innaturale, priva di vita, e ciò nonostante il senso di distruzione e di decadenza. Le sue città, i suoi palazzi sono la metafora dell’uomo, “proprietario” assente di uno scenario desolato e rovinato dal progresso della tecnica.
Uno dei tratti caratteristici dell’opera di Costa è quello di risultare assolutamente convincente e verosimile, il messaggio dell’artista non vuole essere catastrofico, bensì un monito per l’uomo nella speranza che i modelli di sviluppo e l’idea di società moderna possano cambiare.
In mostra saranno esposte diverse serie di lavori, il visitatore passerà dagli alberi incommensurabili e totalmente fuori scala svettanti sugli agglomerati urbani della serie “Plant”, alle suggestioni di strutture architettoniche invase da elementi arborei della serie “Garden” e “Secret Garden”, alle vedute aeree della serie “Trace” sino ai fondali marini della serie “Aqua”.

Giacomo Costa nasce nel 1970 a Firenze, dove vive e lavora.
Nel 1996 realizza il suo primo Agglomerato. Tra il 1999 e il 2000 partecipa alla XIII Quadriennale di Roma ed espone il suo lavoro in personali da Photology a Londra, alla Arthur Roger Gallery di New Orleans e alla Laurence Miller Gallery di New York.
Nel 2001 viene invitato a esporre al Contemporary Art Center di New Orleans. Dello stesso anno è il nuovo ciclo delle Megalopoli.
Nel 2003 inizia a collaborare con Guidi&Schoen di Genova, presentando la serie delle Prospettive.
Nel 2005 viene invitato a esporre al Quarter – Centro Produzione Arte di Firenze.
Nel 2006 prende parte alla X Biennale di Venezia – Architettura, dove presenta gli Atti e le Scene. Nello stesso anno un suo Agglomerato viene esposto al Centre Pompidou di Parigi, entrando a far parte della collezione permanente.
Nel 2007 partecipa con i Point of View alla mostra C-Photo Exhibition presso Phillips De Pury a New York.
Nel 2009 l’editore Damiani pubblica una monografia che ripercorre la sua ricerca a partire dai primi lavori digitali, con prefazione di Sir Norman Foster. Nello stesso anno viene invitato a rappresentare l’Italia alla 53. Biennale d’Arte di Venezia, dove presenta un’imponente installazione sul tema del rapporto tra natura e intervento umano. Espone inoltre in tre personali al FotoArtFestival di Bielska in Polonia, al Lucca Digital Photo Fest e al Seoul International Photo Festival.
Nel 2010 inizia la collaborazione con la Dominik Mersch Gallery di Sidney e partecipa a Ostrale a Dresda, dove tornerà anche l’anno seguente. Il suo lavoro viene inserito nel prestigioso volume della Taschen Architecture Now! vol 7. Collabora con l’attore e regista Luca De Filippo progettando il sipario e i fondali della commedia del padre, Eduardo De Filippo, Le bugie con le gambe lunghe.
Nel 2011 espone per la prima volta alla Voss Gallery di Düsseldorf dove presenta i Plant e le Aque (serie iniziata nel 2009), e gli vengono dedicate personali all’Hangaram Art Museum di Seul, alla Langhans Gallery di Praga e alla Cavallerizza Reale di Torino. Nel 2012 inizia il nuovo ciclo dei Landscapes che espone prima da Guidi&Schoen a Genova e poi in personali all’Avesta Art Foundation (Svezia), alla Galerie Clairefontaine (Lussemburgo) e alla Dominik Mersch Gallery (Sidney). Realizza la scenografia de Il gioco dell’amore e del caso di Marivaux per la regia di Piero Maccarinelli con i costumi del premio Oscar Gabriella Pescucci. Il New York Times gli dedica un’intera pagina all’interno della sua edizione internazionale.
Nel 2013 viene invitato a esporre al Leopold Museum di Vienna. Inizia una collaborazione con la Galleria Clara Pacifico & Stephane Mascarenhas di Monaco con una personale che ripercorre il suo lavoro degli ultimi 5 anni ed espone il nuovo ciclo dei Traces alla Voss Gallery di Düsseldorf.
Nel 2014 realizza una grande installazione per lo Spazio CUBO di Bologna ed espone all’UQ Museum di Brisbane, alla Galleria Patrick Ebensperger di Berlino e alla Kro Gallery di Vienna. Viene invitato a partecipare alla mostra Ritratti di Città nella prestigiosa cornice di Villa Olmo a Como e gli viene dedicata una piccola antologica allo Stadio Domiziano di Roma.
Nel 2015 presenta le personali Persistent Time alla Galerie Clairefontaine in Lussemburgo, e Subjektiv und Surreall alla Triennale di Fotografia di Amburgo.

EDWARD E MARGARET BERRY: ALLA PORTA OCCIDENTALE D'ITALIA - ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STUDI LIGURI 1963




EDWARD E MARGARET BERRY
ALLA PORTA OCCIDENTALE D'ITALIA
Guida storica e Artistica della Riviera di Ponente
Istituto Internazionale di Studi Liguri - Museo Bicknell
Bordighera 1963

domenica 3 gennaio 2016

JAMES BRUYN ANDREWS: CONTES LIGURES




CONTES LIGURES
Traditions de la Rivière
recueillis entre Menton et Gênes
par James Bruyn Andrews
avec notes et index
Paris
Ernest Leroux Éditeur
28, Rue Bonaparte
1892

James Bruyn Andrews nacque il 6 gennaio 1843 a New York. Laurato in legge di Yale, praticò per qualche tempo la professione legale. Fu console statunitense in Spagna, a Valenzia, e trascorse diversi anni della sua vita in Liguria. Fu un autorità nel campo del folklore, e, in particolare, si dedicò personalmente alla raccolta orale di fiabe e novelle popolari tradizionali della Riviera Ligure, attività che gli valse il riconoscimento dell'Accademia francese. Per la sua raccolta, «Contes Ligures», egli trascrisse le fiabe che registrò dalla viva voce delle genti del popolo. Questi racconti tradizionali appartengono non solo a Genova, ma anche a Mentone e ad altre zone della Riviera (tra cui Roccabruna e Sospello), che da poco meno di 30 anni erano state cedute alla Francia. Ma il ricordo delle antiche tradizioni era ancora fortemente impresso nella genti della zona, e dai suoi intervistati, Andrews raccolse le fiabe narrate nei principali dialetti dell'epoca, che poi tradusse in francese e pubblicò, nel 1892. Andrews inviò sucessivamente le sue traduzioni in Inghilterra, presso la Folklore Society di Londra. Da notare che fu tra i primi, se non il primo, ad annotare delle storie nell'antico dialetto di Mentone, lingua ormai pressoché estinta. Morì in Germania il 27 agosto del 1909.
Sebbene gran parte di questi racconti popolari, oggi, siano politicamente francesi, la raccolta di Andrews è molto importante per la novellistica italiana, in quanto costituise un raro documento di favole che ancora oggi, tradizionalmente e storicamente, si possono definire "liguri" e tipici della nostra Liguria. Anche Italo calvino, nel suo saggio sulla fiaba, e durante gli anni in cui si dedicò alla raccolta delle fiabe italiane, si documentò su Andrews e sul suo lavoro, ed annotò nel suo saggio che questi racconti, oltre ad avere i connotati e i tratti di riconoscimento tipici della fiaba italiana ed europea, sono impermeati di un interessante spirito gotico, tipico della terra presa in esame.

sabato 2 gennaio 2016

DINÔ DA NÙXE - FINALBORGO 3/1/2016




DINÔ DA NÙXE
Finalborgo
domenica 3 gennaio 2016, ore 14,30

Finalborgo domenica 3 gennaio rivive le antiche atmosfere medievali con una manifestazione particolare che prende il via dalle 14.30 presso Castel San Giovanni: si tratta del Dinô da nùxe, una rievocazione in costume di un momento storico intenso ricostruito partendo dalle antiche tradizioni, per una manifestazione a cura dell’associazione Centro storico del Finale e patrocinata dal Comune di Finale Ligure.
Nel pomeriggio il castello di Finalborgo sarà ricco di sorprese. I visitatori si troveranno in un’atmosfera magica, potranno incontrare molti personaggi in costume medievale: guardie, prelati, mendicanti e ciarlatani, potranno ammirare damigelle impegnate nei loro ricami o gli Spadaccini del Finale e gli Arcieri del Marchesato mentre si esibiscono in duelli di spade e in tiri con l’arco e ancora potranno essere travolti dalla musica dei Sonagli di Tagatam e dagli spettacolari giochi di fuoco dei Focus Magistri.
Inoltre sarà possibile assaporare ricette dell’epoca: figuranti in abiti da popolani offriranno una calda tisana speziata, realizzata secondo antiche ricette tramandate, procedendo sino al momento culminante del pomeriggio da cui la manifestazione stessa prende il nome: il momento del dono del sacchetto di noci, il Dinô da nùxe, offerto dal Marchese Giovanni del Carretto in una sala della torre del castello dove i visitatori saranno ricevuti con tutti gli onori.
L’antica tradizione del Dinô da nùxe ha un suo profondo significato. Partendo da un breve resoconto storico, se nelle terre anticamente governate da Genova, il Natale era festeggiato con tradizioni che risalgono a un passato pagano come U Confôgü (Il Confuoco), nel Finalese, in avversità a tutto quello che era Genovese, questa tradizione non veniva mai seguita. I Finalesi hanno sempre celebrato in forma molto più familiare e privata il loro Confôgü: alla vigilia di Natale, seguita la prima Messa, la famiglia si ritirava a casa, dove le donne iniziavano a preparare il pranzo serale, culmine della festa casalinga: si manteneva infatti il digiuno per l’arco dell’intera giornata. Gli uomini, terminati i lavori più pesanti, visitavano parenti ed amici augurando Bun Dinô, mentre i bambini giravano per le contrade bussando alle porte e gridando dinô da nùxe, dinô da nùxe. Al grido ogni porta si apriva e in dono veniva offerta frutta secca e, quando possibile, arance e mandarini.

venerdì 1 gennaio 2016

BERNARDO ASPLANATO: NATIVITÀ - PINACOTECA CIVICA, IMPERIA





BERNARDO ASPLANATO
NATIVITÀ
Pinacoteca Civica - Sala del Novecento
piazza Duomo - Imperia
16/12/2015 - 6/1/2015

Nella mostra - inaugurata mercoledì 16 dicembre alle 16.30 e visibile fino a mercoledì 6 gennaio 2016 - il tema della Natività, sviluppato dall’artista imperiese, viene messo a confronto con l’analogo tema espresso in diverse acqueforti di Rembrandt, che sono state la fonte ispiratrice da cui Asplanato ha tratto una sintesi.
Apertura mercoledì, sabato, domenica dalle ore 16 alle 19. Apertura straordinaria giovedì 24 dicembre dalle ore 21.00 alle 24.00, poi da venerdì 25 dicembre fino al 6 gennaio il museo e la mostra saranno visitabili tutti i giorni dalle ore 16.00 alle 19.00.

Immagine: Rembrandt Harmenszoon van Rijn, Adorazione dei pastori con lucerna, 1654, acquaforte.

VIAGGIO IN RIVIERA - ISTITUTO INTERNAZIONALE DI STUDI LIGURI 2015




VIAGGIO IN RIVIERA
Presenze straniere nel Ponente ligure dal XVI al XX secolo
Istituto Internazionale di Studi Liguri
Bordighera 2015

Il volume, che pubblica gli Atti del Convegno che si era svolto a Bordighera nel Museo “Clarence Bicknell” nel giugno 2014, costituisce una nuova e importante tappa nel “viaggio” conoscitivo sulle presenze straniere nel Ponente ligure tra la seconda metà dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento.
Docenti universitari, responsabili di musei, studiosi locali si confrontano sul tema e tra loro, per ricostruire dinamiche, itinerari e personalità che trasformarono la “piccola” Riviera in una “grande” comunità internazionale e multidisciplinare.

L’edizione è realizzata in collaborazione con Philobiblon Edizioni di Ventimiglia.

INDICE DEL VOLUME

MASSIMO QUAINI (Università degli Studi di Genova), Prolusione

Prima sessione - Aspetti sociali ed economici relativi alla presenza straniera nella storia della Liguria occidentale
SAVERIO NAPOLITANO (Storico), Riviera straniera. Interazione culturale e world history tra Otto e Novecento
ANDREA ZANINI (Università degli Studi di Genova), Investimenti esteri e turismo internazionale. La Riviera dei Fiori nella seconda metà dell’Ottocento
CLAUDIO LITTARDI (Centro Studi e Ricerche per le Palme – Sanremo), Botanici stranieri in Riviera
MARCO CASSINI (Storico), Fotografi stranieri in Riviera
FREDDY COLT (Musicista), Strangers in the night…at Bordighera: Concerti e musica della colonia straniera al Museo Clarence Bicknell

Seconda sessione - Mercanti e viaggiatori, personaggi, famiglie
ROLLAND GHERSI (Société d’art et d’histoire du Mentonnais), James Henry Bennet, créateur de la station touristique de Menton
DANIELA GANDOLFI (Istituto Internazionale di Studi Liguri), Presenze femminili tra scoperte e archeologia: Grace Crawfoot, Margarete Berry, Cora Kennedy Sada
ROMANO LUPI (Secolo XIX), Lesja Ukrainka tra Sanremo e Genova
IRINA BAJINI (Università degli Studi di Milano), Ignacio Altamirano a Sanremo
ALESSANDRO BARTOLI (Amici dei Giardini Botanici Hanbury), Villa della Pergola ad Alassio, sir Walter Dalrymple e il mondo preraffaellita
PAOLA VALENTI (Università degli Studi di Genova), Lovis Corinth a Bordighera
PAOLO CALCAGNO (Università degli Studi di Genova), Una marineria ausiliaria di antico regime: i patroni provenzali a Savona tra XVI e XVII secolo
ALBERTO GUGLIELMI MANZONI (Provincia di Imperia), Federico III di Germania tra Sanremo e Berlino
PAOLO VEZIANO (Storico), “Passeggiando e scrivendo”: Walter Benjamin a Sanremo
ALESSANDRO CARASSALE (Istituto Internazionale di Studi Liguri), Il viaggio da Nizza a Genova di Thomas Jefferson. Osservazioni sul contenuto delle lettere (aprile-maggio 1787)

Terza sessione FULVIO CERVINI (Università degli Studi di Firenze), ALESSANDRO GIACOBBE (Storico), Un inedito quadro di Herman Nestel a Bordighera, 1898
LORETTA MARCHI (Comune di Sanremo), Il viaggio in Rivera nella raccolta libraria di Massimo Porre della Biblioteca civica di Sanremo

Conclusioni
GIUSEPPE ROCCA (Università degli Studi di Genova), La presenza straniera nelle Riviere liguri: proposte di ricerca